notizia20 aprile 2023

Sistema di allarme pubblico IT-Alert per attività di protezione civile: pubblicata la Direttiva di aggiornamento

Elencate le tipologie di rischio previste per l’invio dei messaggi. Il periodo di sperimentazione esteso al 13 febbraio 2024

IT-Alert_evidenza

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Direttiva del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare del 7 febbraio 2023 “Allertamento di protezione civile e sistema di allarme pubblico IT-Alert”. Il testo aggiorna la precedente Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 ottobre 2020 per allinearla alle modifiche introdotte al Codice delle comunicazioni elettroniche dal decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 207.

IT-Alert è il sistema di allarme pubblico che, nei casi di gravi emergenze e catastrofi imminenti o in corso, permette ai fornitori dei servizi mobili di comunicazione interpersonale basati sul numero di diffondere allarmi pubblici agli utenti finali interessati, attraverso la trasmissione di messaggi denominati “Messaggi IT-Alert”.

La Direttiva, nello specifico, disciplina l’utilizzo del sistema di allarme pubblico IT-Alert per le sole attività di protezione civile, estendendo il periodo di sperimentazione – attualmente in corso –, fino al 13 febbraio 2024.
In particolare, si prevede che, in alcuni casi specifici di gravi emergenze e catastrofi imminenti o in corso che potrebbero diventare emergenze nazionali ai sensi del Codice della Protezione civile, il Servizio Nazionale della protezione civile integri le modalità di informazione e comunicazione già previste dalla normativa vigente con il sistema IT-Alert per informare la popolazione allo scopo di favorire l’adozione delle misure di autoprotezione in rapporto alla specifica tipologia di rischio e al contesto di riferimento. Questo sistema, infatti, si affianca ai sistemi di allarme già esistenti a livello statale, regionale e locale, non è salvifico in sé, ma è finalizzato, rispetto a un determinato evento avvenuto o imminente, a consentire la diramazione rapida delle prime informazioni.

Le tipologie di rischio che vengono, al momento, previste dalla Direttiva ai fini dell’utilizzo di IT-Alert sono le seguenti:

  • maremoto generato da un sisma;
  • collasso di una grande diga;
  • attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli;
  • incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica;
  • incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105;
  • precipitazioni intense.

Nel periodo di sperimentazione, per ogni tipologia di rischio saranno predisposte e adottate indicazioni operative, condivise tra le diverse componenti del Servizio nazionale della protezione civile, che contengano, tra l’altro, per ciascuno degli scenari di rischio previsti, obiettivi, modalità di invio, area da allertare e contenuti del messaggio IT-Alert. Sempre durante il periodo di sperimentazione, è previsto che vengano avviate campagne di informazione, sia per le amministrazioni sia per i cittadini, per spiegare scopi e funzionamento e segnalare anche i limiti di IT-Alert per le attività di protezione civile.

È definito, inoltre, che, per valutare tecnicamente gli esiti della sperimentazione e la possibilità del passaggio all’operatività del sistema, il Dipartimento della protezione civile proceda al confronto con gli Enti territoriali coinvolti nella specifica attività, con gli operatori di telefonia, e con il settore della Commissione per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi competente per la tipologia di rischio oggetto della fase della sperimentazione svolta.