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Il Capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio, ha partecipato all’appuntamento
\n"},"body":{"processed":"Lunedì 3 luglio, a partire dalle 16.00, si è tenuto a Pozzuoli un incontro informativo rivolto ai cittadini della zona rossa, sul rischio vulcanico ai Campi Flegrei. All’iniziativa, voluta dal Comune di Pozzuoli, hanno partecipato il Dipartimento di Protezione Civile, la Protezione Civile della Regione Campania, la Protezione Civile del Comune di Pozzuoli, l’INGV-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il Centro Studi Plinius e il Cnr-Irea.
\nObiettivo dell’incontro è favorire la diffusione di informazioni corrette e ufficiali come azione di mitigazione del rischio.
\nAlcuni esperti della comunità scientifica, impegnati nel monitoraggio dei fenomeni connessi all’attività vulcanica e nella valutazione del loro impatto sulle diverse tipologie di edifici, hanno illustrato le principali attività svolte dai Centri di Competenza; in particolare sono intervenuti Francesca Bianco (Direttrice del Dipartimento vulcani Ingv), Mauro Di Vito (Direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV), Giulio Zuccaro (Responsabile scientifico del Centro di Competenza PLINIVS) e Francesco Casu (ricercatore del Cnr-Irea).
\nLuigi D’Angelo - Direttore dell’Ufficio “Direttore Operativo per il coordinamento delle emergenze” del Dipartimento di Protezione Civile - ha presentato “Il percorso della pianificazione di protezione civile dell’area flegrea”, illustrando nel dettaglio i diversi livelli di allerta per il rischio vulcanico, le azioni previste nelle fasi operative adottate dal sistema di protezione civile, lo scenario di riferimento della pianificazione nazionale, il piano dei gemellaggi e la campagna di comunicazione dedicata al rischio vulcanico ai Campi Flegrei.
\nIl Direttore della Protezione Civile della Campania, Italo Giulivo, è intervenuto sugli aspetti regionali in relazione al Piano di allontanamento della popolazione recentemente approvato con Delibera regionale n. 187 del 2023; Ciro Marciano di Acamir-Agenzia Campana Mobilità Infrastrutture e Reti, ha informato i presenti sui “Percorsi di allontanamento dei Campi Flegrei in modalità assistita e autonoma in zona rossa”, mentre l’ing. Annamaria Criscuolo del Comune di Pozzuoli si è soffermata sulle attività di protezione civile messe in campo a livello locale.
\nNel suo intervento Fabrizio Curcio ha sottolineato la complessità dello scenario e degli interventi da mettere in atto: “Le azioni presentate, dalle istituzioni presenti, avranno bisogno di ulteriori affinamenti operativi in futuro, il lavoro da fare insieme non finisce oggi, il percorso già iniziato da tempo deve continuare per rafforzarsi nel tempo attraverso il contributo e la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti”.
\nAl termine degli interventi i cittadini presenti in sala e coloro che hanno seguito l’incontro in diretta streaming hanno posto i loro quesiti agli esperti.
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\nNel 1538 si è verificata l’ultima eruzione che, pur essendo fra le minori dell’intera storia eruttiva dei Campi Flegrei, ha interrotto un periodo di quiescenza di circa 3000 anni e, nel giro di pochi giorni, ha dato origine al cono di Monte Nuovo, alto circa 130 m.
Da allora la caldera è quiescente, cioè “dormiente”, ma mostra segnali di attività quali sismicità, fumarole e deformazioni del suolo.
In particolare, la caldera dei Campi Flegrei è caratterizzata dal fenomeno del bradisismo che consiste in fasi di lento abbassamento del suolo, alternate a fasi di sollevamento più rapido. Il sollevamento può essere accompagnato da attività sismica con eventi che generalmente non raggiungono magnitudo elevate, ma che, essendo molto superficiali si avvertono facilmente e possono causare danni a infrastrutture ed edifici.
\nLe maggiori crisi bradisismiche recenti si sono avute nei periodi 1970-1972 e 1982-1984 e hanno fatto registrare un sollevamento del suolo complessivo di oltre tre metri e centinaia di terremoti. Durante queste crisi i residenti del centro storico di Pozzuoli sono stati evacuati e ricollocati in quartieri alla periferia della città. Dal 2005 è in corso una nuova fase di sollevamento del suolo che, in questi anni, si è innalzato di oltre un metro e ha fatto registrare moltissimi terremoti.
\nDal 2012 il protrarsi delle variazioni di alcuni parametri geofisici e geochimici monitorati dalle reti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Vesuviano (aumento della sismicità, cambiamenti nella composizione geochimica delle fumarole e dei gas dal suolo e naturalmente il sollevamento del suolo) hanno reso opportuno innalzare l’allerta al livello giallo e attivare la fase operativa di attenzione.
\nLo stato di attività del vulcano e il fenomeno del bradisismo nei Campi Flegrei sono in costante evoluzione.
\nConsulta la sezione dedicata IL BRADISISMO AI CAMPI FLEGREI.
I Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica attiva con una struttura detta “caldera”, cioè un’area ribassata di forma quasi circolare che si è formata per effetto di grandi eruzioni esplosive del passato. La caldera dei Campi Flegrei si estende da Monte di Procida a Posillipo e comprende anche una parte sottomarina nel Golfo di Pozzuoli.
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\r\nNel 1538 si è verificata l’ultima eruzione che, pur essendo fra le minori dell’intera storia eruttiva dei Campi Flegrei, ha interrotto un periodo di quiescenza di circa 3000 anni e, nel giro di pochi giorni, ha dato origine al cono di Monte Nuovo, alto circa 130 m.
\r\nDa allora la caldera è quiescente, cioè “dormiente”, ma mostra segnali di attività quali sismicità, fumarole e deformazioni del suolo.
In particolare, la caldera dei Campi Flegrei è caratterizzata dal fenomeno del bradisismo che consiste in fasi di lento abbassamento del suolo, alternate a fasi di sollevamento più rapido. Il sollevamento può essere accompagnato da attività sismica con eventi che generalmente non raggiungono magnitudo elevate, ma che, essendo molto superficiali si avvertono facilmente e possono causare danni a infrastrutture ed edifici.
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\r\nLe maggiori crisi bradisismiche recenti si sono avute nei periodi 1970-1972 e 1982-1984 e hanno fatto registrare un sollevamento del suolo complessivo di oltre tre metri e centinaia di terremoti. Durante queste crisi i residenti del centro storico di Pozzuoli sono stati evacuati e ricollocati in quartieri alla periferia della città. Dal 2005 è in corso una nuova fase di sollevamento del suolo che, in questi anni, si è innalzato di oltre un metro e ha fatto registrare moltissimi terremoti.
Dal 2012 il protrarsi delle variazioni di alcuni parametri geofisici e geochimici monitorati dalle reti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Vesuviano (aumento della sismicità, cambiamenti nella composizione geochimica delle fumarole e dei gas dal suolo e naturalmente il sollevamento del suolo) hanno reso opportuno innalzare l’allerta al livello giallo e attivare la fase operativa di attenzione.
\r\n\r\nLo stato di attività del vulcano e il fenomeno del bradisismo nei Campi Flegrei sono in costante evoluzione.
\r\nConsulta la sezione dedicata IL BRADISISMO AI CAMPI FLEGREI.